La Musica non solo come codice internazionale ma intergalattico.
Sono state tradotte in note infatti le vibrazioni delle polveri e gas che scuotono la Costellazione della Mosca.
Romanticamente si può affermare dunque che la nascita delle stelle genera Musica grazie alle veloci onde magnetiche.
“La Canzone della Mosca” è in realtà un pretesto per approfondire i meccanismi che controllano la nascita delle stelle e che da anni ormai affascinano uomini comuni, astronomi e astrofisici.
Il ricercatore Aris Tritsis (fonte Ansa) ha descritto le vibrazioni della costellazione come onde sonore di un violoncello e di un violino, con suoni molto distinti in grado di suonare canzoni diverse.
Vista dalla Terra, la nube di gas e polveri, che si trova vicino alla costellazione della Croce del Sud, visibile dall'emisfero meridionale, ha la forma di un ago sottile circondato da striature di gas e polveri simili a capelli. Grazie ai dati raccolti dal satellite Herschel, dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), i ricercatori hanno scoperto che le striature si sono formate grazie alle vibrazioni prodotte da veloci onde magnetiche: in pratica la nube sta vibrando, come una campana che suona dopo essere stata colpita. Calcolando le vibrazioni e le frequenze è nata una vera e propria canzone tradotta in note musicali
Una costellazione che per generare stelle avrà bisogno di ancora milioni di anni ma che sta diventando un laboratorio naturale per uno studio più complesso, con un aiuto incredibile in più: le sette note musicali.
Già prima di “Mosca” gli scienziati della Nasa e della University of Birmingham hanno catturato le oscillazioni acustiche provenienti da un gruppo stellare molto lontano. Una sorta di musica spaziale, dissonante, psichedelica a tratti inquietante, ma estremamente affascinante grazie alle oscillazioni acustiche nel cluster stellare M4, che ospita alcune delle stelle più distanti e vecchie della nostra Via Lattea.
Un linguaggio che va oltre i confini.